La riabilitazione vestibolare è un nuovo metodo terapico applicato quando ci sono particolari problemi di deambulazione. In particolare è una cura applicata in caso di disturbi dell’equilibrio. Questi ultimi coinvolgono molti appari sistemici, soprattutto comportano disturbi vestibolari sia periferici che centrali.
Grazie alla terapia riabilitativa i pazienti riescono a correggere un difetto che si ripercuote sulla qualità della vita, rendendola migliore.
La stragrande maggioranza dei disturbi dell’equilibrio dipendono da una serie di patologie che comportano scorrette funzioni. Disfunzioni che si ripercuotono sul sistema nervoso, sia centrale che periferico. Soprattutto in quest’ultimo caso viene messo in crisi l’intero apparato vestibolare. Trattasi cioè di tutto il sistema sensoriale usato dall’organismo per comportamenti posturali, quali cioè la corretta posizione del corpo nello spazio. Alias l’equilibrio.
Tra le varie tecniche terapiche per i disturbi dell’equilibrio, sicuramente c’è da annoverarsi una nuova cura. Quale cioè l’idrokinesiterapia.
Usare la piscina per tecniche di equilibrio
I disturbi dell’equilibrio possono essere migliorati in qualunque momento e con diverse tecniche terapiche. Tra cui l’uso della piscina. Questo è particolarmente raccomandato nella prima fase del programma riabilitativo dopo essersi sottoposti ad intervento o per recuperare un trauma.
Con il termine idrokinesiterapia si indica pertanto una cura che si basa sul movimento effettuato in acqua. Rappresenta pertanto l’insieme di esercizi effettuati in acqua calda. L’idrokinesiterapia è molto indicata in tutte le fasi acute e subacute del mal di schiena e dei pazienti reumatici.
Un programma di rieducazione terapico può essere effettuato sotto diretto controllo di professionisti. Questi ultimi infatti si immergono in piscina con il paziente, affinché possa capire la gravità del problema. E soprattutto per migliorare la circolazione vasale, riducendo in tal verso i tempi di riabilitazione.
Quali sono le caratteristiche della piscina riabilitativa?
Sui generis, per ottenere i benefici apportati dalla Idrokinesiterapia, la piscina deve avere determinati requisiti standard. Quali cioè:
- Metri 8 x 9 ad uso esclusivo di riabilitazione;
- Acqua calda (34°) per garantire il massimo confort;
- Tre diverse profondità per tutte le necessità;
- Percorso vascolare caldo-freddo;
- Massaggio subacqueo distrettuale;
- Idromassaggio generale;
- Idromassaggio plantare
- Attrezzata con corrimano, spalliere e sedile ad altezza variabile;
I benefici dell’acqua
Le fondamentali qualità fisiche dell’acqua (come pressione, viscosità e galleggiamento) servono ad agire positivamente sul carico, sul riassorbimento degli edemi, sul rilassamento muscolare e sulla resistenza opposta ai movimenti del corpo.
Il galleggiamento, che avviene grazie alla proprietà della spinta di Archimede, è quella marcia in più che può beneficiare il nostro corpo e che ovviamente sulla terra ferma non possiamo avere. Grazie infatti alla spinta si possono svolgere i movimenti con carico parziale o nullo. La pressione esercitata dall’acqua fa invece bene al flusso circolatorio linfatico agevolando la riduzione degli edemi.
La temperatura dell’acqua, ottimale a 30 gradi, favorisce il rilassamento muscolare. Migliora infatti la circolazione, e grazie alla pressione lenisce il dolore e ne attenua la percezione.
E in più ancora, la viscosità favorisce la resistenza in acqua quando si effettuano tutti i movimenti. In tal modo chi effettua la terapia sarà in grado di trovare una resistenza proporzionale all’accelerazione con la quale si muove. I benefici dati dall’acqua vanno ad incidere sui sistemi muscoloscheletrico, cardiovascolare, nervoso e respiratorio.
Quando e a chi si consiglia l’idrokinesiterapia?
L’idrokinesiterapia può essere associata al trattamento riabilitativo a secco. Questo in quanto la rieducazione in acqua è consigliata soprattutto se il soggetto affetto da disturbi dell’equilibrio si ritrova ad avere difficoltà nell’effettuare esercizi.
A chi viene consigliata l’idrokinesiterapia? Di norma la riabilitazione è sia di tipo ortopedico che di tipo neurologico. Durante la terapia di primo tipo, si tratta di una fase precoce e preventiva che serve a non far manifestare complicanze dovute alla immobilità prolungata. Nel caso di patologie neurologiche il trattamento cambia in base ai disturbi del paziente. Si tratta comunque di esercizi che migliorano l’equilibrio, la coordinazione e la riduzione della spasticità.
Fonte: www.otoperforma.it/